A volte ho problemi ad addormentarmi la sera e guardo la tv.
Stavo appunto guardando il telefilm Ultime dal Cielo, dove uno strano gatto porta al protagonista il giornale del giorno dopo, quando improvvisamente mi addormento e un incubo comincia.

Mister Magoo-Bersani è questa volta alle prese con un gatto rosso con dei baffetti sbarazzini, che gli porta un giornale. Magoo-Gatto

Magoo: Chi è la?
Gatto: Sono Max, il tuo gatto preferito, ti ho portato il giornale di domani.

Ma i gatti non parlano! Diranno subito i miei piccoli lettori – No, ragazzi, avete sbagliato: questo gatto parla, fa accordi segreti con Berlusconi, ha fatto il Presidente del Consiglio, si candida a Presidente della Repubblica e ha sostenuto Bersani quando si è proposto come candidato della sinistra.

Magoo: Max, vecchio gatto amico, cosa c’è scritto nel giornale di domani?
Gatto: Per colpa di Grillo il PD, per il bene dell’Italia, ha dovuto allearsi con il PDL.
Magoo: Ma è impossibile, i Giovani Democratici si rivolteranno!
Gatto: Francamente non hai capito nulla, lascia fare a me. Faremo a Grillo una proposta che non potrà accettare e a Berlusconi una proposta che non potrà rifiutare.
Fai un bel programma di governo dove metti sette punti uguali a quelli del M5S e uno che non accetterà. Dovrà essere un punto condiviso da tutta la sinistra e non accettato da Grillo, così avrai tutta la simpatia dei nostri, compresi i GD, e non si creeranno spaccature. Io intanto vedo cosa posso fare per influnzare i mercati, se trovo qualche amico che scrolla i mercati per fare spaventare le gente. Francamente senza di me non so che faresti. Con Berlusconi l’accordo lo troviamo, non preoccuparti.

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Improvvisamente la pubblicità alza il volume, mi sveglio, spengo la TV e vado a letto. Meno male, l’incubo del PD alleato con il PDL mi angosciava.

Ma è solo un brutto sogno, spero…

Questa volta Bersani, come Mister Magoo, credendo di sdraiarsi su un comodo letto d’albergo, non vede che il letto è in realtà una tomba e l’albergo è in realtà un cimitero.

Il PD si trova in questo momento ad un bivio, da una parte c’è il 75% di elettori che hanno votato per un partito tradizionale, quindi vogliono che le cose rimangano come sono oppure che cambino, ma non troppo.

Dall’altra un 25% di persone che vogliono cambiare radicalmente la politica o che sperano di farlo.

La scelta è difficile: un bel letto d’albergo con l’aria condizionata, dove tutto è organizzato e qualcuno ti serve da mangiare e da bere, o l’avventura di un campeggio, dormire per terra, cucinare con il fornelletto e patire il freddo d’inverno e il caldo d’estate?

Già, la comodità o l’avventura? E se scelgo l’avventura, dove mi condurrà?

A volte in albergo, seppure ci sono le comodità, si sente quel tanfo di stantio, che non piace affatto, mentre in campeggio l’aria è pura, ma non so bene chi sono gli inquilini della tenda accanto, separati da me solo da uno strato di tessuto.

Esaminiamo le opzioni:

per l’albergo non ci sono abbastanza soldi e devo andare insieme agli amici-nemici di sempre. Va bene, un ministero lo prendo io, uno lo prendi tu, mettiamoci d’accordo anche prima delle elezioni, così dopo possiamo trovare velocemente una soluzione. Si ma l’economia non posso dartela, e nemmeno grazia e giustizia. Che ne dici dell’interno?

Per il campeggio? Possiamo parlarne, per capire vantaggi e svantaggi? Il vicino di campeggio non vuole accordarsi prima. Dice ok, puoi cucinare tu, ma io mi siedo con te solo se cucini quello che io avevo stabilito prima. I ministeri predili pure tu, ma fai quello che dico io o te ne vai.

Perché mai il PD dovrebbe lanciarsi nell’avventura invece che seguire le strade sicure? Perché mai dovrebbe essere schiavo del 25% invece che avere carta bianca, come sempre, dal 75%?

La risposta è semplice, chi ha votato il PD non gli ha dato il mandato di accordarsi con il PDL. Chi ha votato il PD vuole che il PDL sparisca.

Per Berlusconi non ci sono problemi elettorali ad accordarsi con il PD. Da vinti diventerebbero vincitori e il loro elettorato ne sarebbe contento.

Cosa possiamo fare, noi del PD+PDL per cacciare via il giovinastro scapestrato M5S? Che ne dite di una bella legge elettorale uninominale a doppio turno, così con il ballottaggio vinciamo di sicuro noi, che siamo il 75%?

Dai, parliamone ancora, mettiamoci d’accordo per quei  ministeri…

Gli amici-nemici del PDL, se il PD si accorda, alle prossime elezioni faranno sicuramente il ballottaggio, ma con il M5S.

Mister MagooSarò un incosciente, ma a me la situazione di Bersani fa ridere.

Dice l’Ansa: PD DISORIENTATO. RIUNITO COORDINAMENTO
Ma il PD era disorientato anche prima. Mi immagino i burocrati del PD che non capiscono tutto quello che è fuori dai loro schemi e l’immagine mi fa ridere.
Bersani come mister Magoo. I più giovani forse non conoscono il cartone animato di mister Magoo, un vecchietto pasticcione che, non vedendoci bene, scambia quello che vede per qualcos’altro e combina un sacco di guai.

Dice Bersani: “io so fare solo questo mestiere” ma a me sembra proprio di no.

Con un minimo di considerazione per gli altri, Bersani dovrebbe capire che Grillo non può uscire dall’immagine che ha dato finora, la stessa immagine che gli ha dato successo.

Ma il segretario del PD, invece di capire gli schemi mentali altrui, cerca di ricondurli ai propri. Immagina un M5S che improvvisamente cambia le premesse e le promesse per votargli la fiducia o per fare un accordo con lui, il grande capo di un glorioso partito.

Eppure mister G ha ben spiegato a mister B del PD cosa deve fare. Lo ha spiegato con il suo linguaggio ma lo ha spiegato. L’unica cosa che può fare è scrivere un programma di governo copiando i punti del programma M5S che possano essere accettati anche nel PD, possibilmente usando persino le stesse parole e chiedere su questo, e solo questo, la fiducia.

Mister G, se i punti sono proprio i suoi, non potrà negare la fiducia ai punti del suo stesso programma.

Ma mister B del PD vuole mantenere la sua dignità di leader di un grande partito, e con questa dignità vuole affondare la sua nave.
Sono sicuro che gli elettori del PD sarebbero disponibili a perdonare chi è costretto a piegarsi per il bene del Paese.

Ormai Mister B del PD deve innanzitutto puntare alla sopravvivenza del PD, visto che ben pochi suoi elettori gli perdonerebbero un governo insieme al Mister B del PDL.

Speriamo solo che mister B del PD sia fortunato come mister Magoo, che pur essendo praticamente cieco alla fine portava il cartone animato al lieto fine.

Come vorrei che fosse il mio partito ideale.

Partecipazione come efficacia.

Per svolgere attività politica ci vogliono tanti soldi o molti attivisti. I soldi saranno pochi, quindi sarà indispensabile avere molti attivisti, uniti e disciplinati. Partecipando ad un progetto, a tutti piace essere considerati utili ed importanti, quindi gli obbiettivi devono essere condivisi e partecipati oltre che costruttivi. Un progetto nato dalla partecipazione di molte persone ha molte più possibilità di avere successo perché ognuno, avendo messo un po’ di se stesso nel progetto, lo sentirà come cosa propria, quindi:

  • Le decisioni della base devono essere sempre prevalenti sulle decisioni dell’esecutivo.
  • Tutti i soci sono diversi fra loro ma socialmente uguali, indipendentemente dalla notorietà o dalla funzione svolta.
  • Le decisioni prese dalla base devono essere vincolanti per tutti quelli che partecipano al progetto.
  • Tutte le proposte sono lecite; tutti devono essere accettati come persone indipendentemente dalle proposte. Perché tutte le persone sono portatrici di valori e, di conseguenza, tutti sono indispensabili e qualcuno è anche utile. (Normalmente si dice tutti sono utili e nessuno è indispensabile ma noi pensiamo esattamente il contrario).
  • Ogni protesta deve avere una sua proposta. Le proteste devono essere accompagnate da proposte alternative, altrimenti è meglio non protestare.

Potere decisionale alla base.

La decisione delle candidature in un partito è il fattore più scabroso e la causa di lotte di potere che distruggono il tessuto stesso di cui è formato un partito. Chi decide le candidature può controllare i candidati, può minacciare di non ricandidarli, ottenendo la loro fedeltà e il loro sostegno. Specialmente chi è eletto o chi ha incarichi istituzionali come portaborse o come segretario di un gruppo consigliare, è molto ricattabile perché potrebbe perdere il potere o semplicemente il posto di lavoro. Per questo motivo il compito di decidere deve restare alla base che, oltre a decidere le proposte politiche e i candidati, deve verificare l’attività dei propri rappresentanti nelle amministrazioni o negli incarichi di nomina politica. Sono io, la base, che incarico te, il candidato, di portare avanti le mie richieste, quindi:

  • Le candidature devono sempre essere scelte e approvate dalla base corrispondente al livello di candidatura.
  • Incarichi unici. Ogni incarico, ad ogni livello, deve essere incompatibile con incarichi ad altri livelli o partecipazione alle istituzioni politiche. Il partito deve avere una funzione di verifica e correzione sulle attività delle proprie persone elette nelle istituzioni, quindi i controllori devono essere distinti dai controllati.
  • Solo chi partecipa regolarmente al lavoro e alle riunioni deve aver diritto di votare. Durante le elezioni interne dei partiti si assiste all’arrivo di persone mai viste in sede che vengono solo a votare, portate da chi controlla e paga le loro tessere. Questo sistema svaluta e distrugge il lavoro reale di chi partecipa, creando divisioni che ostacolano l’efficacia dei progetti.
  • No al gruppismo. Nessuno dei gruppi partecipanti deve cercare di piazzare indebitamente le proprie persone nei posti chiave, con manovre di ostruzionismo o con politiche oscure e non dichiarate. Questo è stato uno dei motivi del fallimento per reti che sembravano molto promettenti.

Aderenza alla realtà.

Molti dei partiti attuali soffrono di estraneità alla realtà sociale che li rende carrozzoni inutili e dispendiosi, quindi:

  • Dobbiamo studiare un forte progetto economico in grado, se realizzato, di migliorare le condizioni economiche delle persone.
  • Il livello di evoluzione di una società si misura dalle condizioni della fascia economicamente più debole. Le nostre proposte devono innanzitutto portare vantaggi alle fasce più deboli della popolazione, poi alle fasce medie e solo se le due condizioni precedenti sono soddisfatte, alle fasce alte.
  • Un partito non è un’associazione culturale o di volontariato. Il suo compito istituzionale non è di educare le persone, compito svolto socialmente dalle associazioni culturali o di volontariato o di promozione sociale. Un partito deve esaminare i problemi reali delle persone e proporre soluzioni pratiche a questi problemi. E’ un tipo di attività per la quale la maggior parte delle persone provenienti da associazioni non è preparata. In ambito politico non dobbiamo convincere la gente a cambiare abitudini, idee o stile di vita, dobbiamo interpretare le loro esigenze e proporre soluzioni. Continueremo a fare l’attività di educazione nell’ambito delle rispettive associazioni e a mostrare con il nostro esempio personale uno stile di vita differente.
  • Ogni soluzione deve essere concordata con il beneficiario. Prima di proporre una soluzione bisogna consultare il più ampio numero, nelle nostre possibilità, di persone appartenenti alle categorie sociali beneficiate dalla nostra soluzione. In poche parole, in ambito politico dobbiamo essere al servizio delle persone e non a favore dei nostri pregiudizi, per quanto nobili ci sembrano le nostre idee e intenzioni. I nostri ideali devono servirci a trovare delle soluzioni efficienti ed eticamente accettabili, non a cambiare le persone o il loro modo di pensare. Continueremo a stimolare il cambiamento in altri ambiti.

Piazza Vittoria, Treviso

In un periodo come il nostro, dove gli inceneritori sono chiamati termovalorizzatori e l’imperialismo estremo è chiamato globalizzazione, non possiamo fare a meno di usare il termine “diversamente intelligenti”.

Vorrei parlarvi di quello che succede a Treviso, dove l’amministrazione leghista, poco prima della fine del mandato, ha deciso che piazza Vittoria, una piazza del centro, debba essere sventrata per costruire parcheggi sotterranei.

Che trovata intelligente! La gente non usa i parcheggi immediatamente vicini alle mura e allora bisogna scavare il centro storico per costruirne altri.

Davvero intelligente scavare in un centro storico dove sicuramente non mancheranno reperti archeologici, estremamente furbo costruire un parcheggio sotterraneo vicino al fiume Sile, in una zona dove basta scavare pochi metri per creare un laghetto artificiale. Ottima scelta quella di scavare a fondo in un terreno paludoso vicino ad altri palazzi che potrebbero vedere danneggiata la stabilità.

Qui le scelte sono due: o i leghisti sono diversamente intelligenti, oppure qualche imprenditore bisognoso ha bisogno di soldi, tanti soldi. Tutti quelli che ci vorranno quando, a metà lavori, si scoprirà che per fare un parcheggio sotterraneo al di sotto del livello delle acque circostanti i preventivi iniziali erano insufficienti.

Dove sono finiti i leghisti dell’antipolitica, quelli che facevano politica per passione, quelli che si sacrificavano per cambiare le cose?

I loro dirigenti sono diventati i più politicanti fra i politici, i più lontani dalla gente comune.

Fate voi la vostra scelta: sono diversamente intelligenti o diversamente onesti? Io non lo so.

Chissà, forse sono solo diventati degli estranei, stranieri nella loro terra.

Si diffonde sempre di più, fra i politici e fra i protestatori di professione, l’idea che disobbedire alle leggi come forma di protesta sia una cosa lecita ed efficace.

Lasciatemi dissentire da questo modo di pensare distruttivo.

Le leggi sbagliate si devono cambiare, si deve protestare e richiedere pubblicamente che vengano cambiate, ma non disobbedite.

Disobbedire platealmente ad una legge, sebbene ingiusta, è il modo migliore per distruggere il senso civico, è il modo migliore di diffondere l’idea che le leggi sono opzionali. Il sentire che le leggi sono una scelta e non un obbligo che ci conduce al bene comune, è la strada che porta all’Italia dei furbetti e dei trafficoni, che agiscono per i loro interessi ignorando le regole o peggio, costruendo regole e leggi per il proprio tornaconto.

L’unica giustificazione che trovo alla disobbedienza è il pericolo di vita. Se qulcuno ruba per mangiare o occupa una casa sfitta per non morire di freddo all’addiaccio, ha tutta la mia comprensione. Ma se qualcuno disobbedisce per protesta, senza nessun pericolo immediato per la propria esistenza, allora non trovo termini più adatti della parola criminale per definire questo comportamento.

Il furbismo di chi non paga le tasse, danneggiando tutti noi, costretti a pagare di più, il comportamento distruttivo di chi inquina dando la priorità al proprio interesse personale, lasciando a tutti noi il compito di pagare per bonificare i veleni o per l’ospedalizzazione dei malati per inquinamento sono entrambi figli dell’idea che le regole e le leggi sono un’optional, obbligatorie solo per noi stupide persone oneste.

Ribelliamoci alla disobbedienza, ribelliamoci a chi non paga le tasse, a chi inquina, a chi difende i propri figli anche quando sbagliano, a chi non ha rispetto per gli altri. Ribelliamoci a chi per permettersi il superfluo toglie agli altri le minime necessità.

Ribelliamoci a chi fa spendere centinaia di milioni di euro allo Stato per fare elezioni anticipate che servono solo per affermare il proprio potere personale.

Il mondo non è degli egoisti, riprendiamoci il nostro mondo. Togliamolo dalle mani degli individualisti.

Il mondo è di noi onesti

Lug 30 2007

Qualcosa di sinistro

Albino Bordieri | governo, Irap, tassazione | 1 Comment

Vi ricordate Nanni Moretti quando chiedeva a D’Alema di dire qualcosa di sinistra?

Questa volta il governo Prodi ha fatto qualcosa, ma non di sinistra, qualcosa di sinistro.

La regione Sardegna aveva istituito una tassa sul lusso per i non residenti e il governo ha deciso di impugnare il provvedimento al consiglio di stato.

D’altronde i nostri governi di centro-sinistra non sono nuovi ad iniziative sinistre. Una delle peggiori è stata l’istituzione dell’Irap. L’Irap è una tassa che diminuisce se non hai dipendenti. Se fai lavorare ditte esterne piuttosto che produrre in casa, paghi meno Irap.

Questo ha causato il proliferare di false cooperative, costituite apposta per pagare meno tasse. I lavoratori dipendenti sono stati in moltissimi casi “esternalizzati”, costretti a costituirsi in false cooperative per mantenere il posto di lavoro. Ora lavorano più tempo di prima, guadagnano di meno e il loro lavoro è diventato precario.

La tendenza era già questa anche prima dell’Irap, ma di certo non era prevedibile che un governo di centro-sinistra istituisse una imposta per rendere conveniente l’esternalizzazione e la precarizzazione dei lavoratori.

D’altronde nei cinque anni successivi il governo di centro-destra non ha abolito questa tassa sul lavoro stabile, e il nuovo governo di centro-sinistra ha continuato sulla stessa strada.

Ormai lo sappiamo tutti che la convergenza al centro sta peggiorando le condizioni dei lavoratori.

Oggi ho sentito alla radio che il Governo, con il decreto tesoretto, ha destinato 400 euro ai pensionati con la pensione minima.

Bene, ho pensato. Finalmente avremo una crescita economica reale. Ma dopo un pò ho capito che 400 euro sono l’aumento annuo, non mensile.

Come dire che chi ora ha una pensione di 350 euro avrà un aumento lordo di ben 33 euro al mese, quindi avrà una pensione di 383 euro. Che cambiamento radicale!

La cosa più ovvia, che chiunque capisce, tranne i nostri parlamentari e i nostri governi, è che l’economia fiorisce se gli scambi aumentano. L’economia si ferma se il denaro è concentrato nelle mani di pochissimi grandi investitori, perché questi non investiranno se il guadagno non è sufficiente.

Come dire che in questo momento ci sono tanti soldi in giro, tutti stipati nelle Banche, a fare la muffa.

La cosa più ovvia sarebbe stata di destinare tutto il “tesoretto” ad aumentare i redditi di chi spende tutto quello che ha per vivere. Il denaro sarebbe entrato immediatamente in circolazione, facendo arricchire tutti.

No, questo non è possibile dicono i politici e gli economisti stravaganti. Bisogna aiutare chi investe, per migliorare la produzione in qualità e convenienza.

Proprio l’opposto di quello che abbiamo bisogno: in questo momento non c’è bisogno di migliorare la produzione, ma di vendere. E le persone devono avere la capacità di acquistare, altrimenti come si fa ad arginare la crisi delle vendite?